Domenica pomeriggio sonecchiosa e pigra, per tutti ma non per le GEV! Vado a raggiungere i responsabili del progetto di educazione ambientale Caccia alla Traccia di oggi.
Tiziano e Alessandro insieme a Valerio e Bruno faranno da guide a un gruppo di 15 tra bambini e adulti e insieme andremo a caccia di tracce di animali selvatici sotto le pendici dei calanchi dell’Abbadessa.
Entusiasti e volonterosi, ignari e pigroni, ce n’è per tutti i gusti nel gruppone che si sta muovendo lungo la strada prima di raggiungere il sentiero che ci porterà alle pendici della collina.
Intanto Tiziano comincia a spiegare cosa troveremo e come dovremo muoverci per fare sì che il pomeriggio sia fruttuoso nella ricerca.
Caprioli, cinghiali, tassi e istrici, forse anche delle tracce di lupo: tutti i bambini sognano di vederne una, ma sono veramente rare!
Ci fermiamo per vedere una orchidea autoctona o un albero dove il passaggio di giovani cervi ha lasciato segni sulla corteccia, come graffiti.
Arriviamo alle pendici dei fatidici calanchi e lì cominciamo la ricerca delle tracce.
Arriva Matteo che chiama Valerio perchè ha trovato qualcosa. E Valerio, con la sua esperienza di anni e anni di frequentazione dei boschi come cacciatore, riconosce non solo l’impronta della zampa dell’animale, ma anche se l’animale stava camminando o correndo. Alice arriva, con il papà, tutta emozionata perchè ha trovato qualcosa di interessante, e Bruno l’accompagna per identificarne la provenienza: l’orma di un tasso. E così via fino alla posa del gesso lavorato con l’acqua per la ricostruzione delle preziose impronte, che poi i bambini porteranno a casa, come trofei di una caccia al tesoro.
Siamo ormai tutti pronti per ritornare alle nostre macchine, i bambini sono stanchi, ma felici del regalo che la natura e queste colline riservano sempre a chi sa cercare tra le pieghe della terra o negli anfratti dei boschi.
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